lunedì 27 luglio 2020

Quattro chiacchiere su "Ghost Rider - La strada per la dannazione" (Garth Ennis)

Caldo infernale con eroi demoniaci. Se qualche giorno fa abbiamo parlato di Spawn, sempre dalla vecchia collana Dark Side di Gazzetta (qui il volume dedicato a Robocop) questa mattina ho ripescato il volume successivo, quello dedicato al Ghost Rider di casa Marvel.

Il "Ghost" di corniana memoria è stato reinventato più volte nel corso degli anni: se inizialmente era un giustiziere del West, il nome battaglia (non è la prima volta che accade nella casa delle idee) viene adottato dallo stuntman circense Johnny Blaze, che dopo aver stretto un'accordo con il diavolo, si ritrova legato al demoniaco spirito della vendetta. Abbiamo avuto in seguito, durante i rocamboleschi anni '90 del comics USA, il più iconico Danny Ketch, il rider borchiato e dotato di catena. 


C'è sempre stata l'esigenza di rilanciare la figura del Ghost Rider dato che, per quanto iconica, non è mai stato tanto rilevante nel panteon dei mutanti e compagnia bella. Esigenza che persiste ancora oggi. con l'introduzione di nuovi titolari come dimenticata/dimenticabile Alejandra Jones e successivamente il giovane pilota d'auto Robbie Reyes, apparso in Agents Of Shield ed ora membro degli Avengers di Jason Aaron. Di questi numerosi rilanci, oggi parleremo di quello che ha riportato il motociclista in fiamme negli anni 2000, divenuto necessario per l'editore per dare un punto di partenza ideale per nuovi lettori interessati al personaggio in vista dell'imminente (primo) film con Nicolas Cage

Per seguire l'impostazione della pellicola cinematografica, viene ripreso il personaggio di Johnny Blaze come Rider principale. Ogni notte, il nostro corre per raggiungere i cancelli dell'inferno e tornare sulla Terra, ma viene sempre raggiunto dalle numerose orde demoniache. Ha l'occasione di fuggire quando un misterioso angelo lo convoca per catturare un demone ribelle che a breve avrebbe raggiunto il nostro piano d'esistenza, possibilmente prima dei due sicari inviati rispettivamente dalle forze dell'Inferno e del Paradiso, intenti a fare di tutto pur di mantenere lo status quo e non far scatenare l'apocalisse. 


Ai testi abbiamo un Garth Ennis fresco di Preacher, talmente fresco di quel fumetto Vertigo che riutilizza quello stesso tavolo da gioco per muovere il rinnovato Ghost Rider: c'è il Texas, una guerra fredda tra Inferno e Paradiso, spietati sicari sovrannaturali, un facciadiculo, una coppia di pessimi angeli, patetici villain umani e il burattinaggio delle sorti dell'umanità per fini cosiddetti maggiori. Ai disegni, il Clayton Crain che tanto abbiamo adorato con le sue opere correlate a Carnage e simbiontame vario, è una gioia per gli occhi e i suoi design caricaturali e grotteschi si adattano bene a questo tipo di storia, anche se può risultare caotico quando in scena abbiamo "folle numerose", come ad esempio le orde infernali citate prima. Un po' caccia all'uomo, un po' on the road (sempre quel Preacher...), ne esce fuori una deliziosa storia che riesce ad intrattenere e divertire come poche. L'ironia di Ennis (senza cadere nell'eccessivo) rende il tutto ancora più leggero e il carisma del Rider viene bilanciato da simpaticissimi comprimari in questa grossa storia corale. Notevole infatti è come, forse in vista di atmosfere Hollywoodiane, si decida di prendere un personaggio (relativamente) urbano come Johnny Blaze ed immergerlo in un enorme conflitto da grande blockbuster. Consigliatissimo a chi cerca una storia di puro svago, magari da leggere sotto l'ombrellone. Non sarà Hellblazer o lo stesso Preacher, ma è difficile rimanerne delusi. In una sola parola: figo.
"Te lo do io l'inferno"
100% figata and badasseria.

Potete recuperare Ghost Rider - La strada per la dannazione in una di queste tre collane: 100% Marvel, Dark Side e l'economica Marvel Bestsellers. Detto questo, vi aspetto sui social, ci risentiamo presto. Auguro a tutti motori rombanti e dosi di Johnny Cash.

(Tra l'altro, avevamo parlato del Ghost Rider cinematografico anche qui)


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