Qualche tempo fa, si parlava con Carlo Procaccini di tutine (n.b. storie di supereroi) dalle tematiche interessanti e in qualche modo adulte. Tra i titoli che mi propone spunta fuori Marvel Boy, miniserie che da sempre avevo sottocchio, ma che non avevo ancora avuto modo di recuperare in questi anni dato che quando riuscivo a trovare qualcuno che vendesse gli albi italiani, mancava sempre almeno un numero di mezzo.
Scopro solo settimana scorsa che in Trumpopoli è una delle
storie che furono ristampate poco tempo fa per il ventennale di Marvel Knights
e mi ci sono fiondato.
Ma prima...sigla!
Marvel Knights, la linea di Quesada e Palmiotti che
rivoluzionò la Marvel con miniserie rivoluzionarie per l’epoca, motion comics e
qualche anno dopo linea cinematografica.
E’ grazie a Marvel Knights se Kevin “Silent Bob” Smith,
amico frizz di Quesada (ricordate il buon Joe Q che fa il cameo in fiera nel
film “In cerca di Amy”, quello con Ben Affleck che fa il fumettista? Magari me lo sono immaginato) se
abbiamo avuto Diavolo Custode, la seconda più grande run su Daredevil.
E’ anche a causa di Marvel Knights se abbiamo avuto Ghost Rider – Spiriti Di Vendetta con Nic Gabbia
che piscia fiamme e rimorchia la signorina Placito.
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Riviste di un futuro passato before albi sottiletta |
Comunque, anno 2000: Nasce il sottoscritto.
Contemporaneamente, negli USA, lo scozzese Grant Morrison si è spostato in zona
Marvel dopo essere stato inculato dopo aver avuto divergenze creative con la
DC Comics.
Morrison fresco fresco di JLA |
Reduce di JLA, per Marvel Knights produce Fantastici Quattro 1-2-3-4
e questo Marvel Boy (con i disegni di J.G. Jones), che verranno pubblicati
entrambi in Italia nel 2001 su Wiz, l’antologico di cui più volte vi ho parlato
su Instagram e Facebook per svariate piccole chicche perdute, da Spider-Man Gli
Anni Perduti di De Matteis e JRJR o per la deliziosa Generation X New New
Mutants con i disegni di un quasi irriconoscibile Chris Bachalo.
Marvel Boy racconta le disavventure del kree Noh-Varr,
precipitato sulla Terra e catturato dal Dottor Midas, ricco uomo di potere che “colleziona”
razze aliene per studiarle ed accrescere il suo potere arrivando a svelare i segreti
dei raggi cosmici, affiancato dalla figlia Exerminatrix, femme fatale dotata di
una supertutina sadomaso in latex.
Quando il nostro Noh-Varr riesce a liberarsi, ha ormai stabilito che la razza
umana è barbara, folle e violenta. Da questo momento in poi, sarà guerra.
Dopo i primi due capitoli che sono puramente di costruzione,
scopriamo nel terzo capitolo che dalla navicella Kree di Noh-Varr è fuggito
Nexus.
E che razzo è Nexus? direte voi. Un’idea parassitaria, una
corporazione vivente invisibile. Quando Nexus arriva su un pianeta, acquisisce
ed ingloba ogni attività commerciale, risorsa ed essere vivente fino a
prosciugarlo e passare al successivo. Sta a Noh-Varr l’ingrato compito di
salvare la Terra controvoglia, preservare la razza che l’ha fatto tanto
soffire. La razza che gli ha tolto i suoi compagni di viaggio, tra cui la donna
amata, la persona a cui lo spregiudicato Kree teneva di più al multiverso.
Piccola nota: da amante del periodo silver age di Iron Man,
ho apprezzato tantissimo come attraverso il Dottor Midas ed Exterminatrix, il
pelatone scozzese vede la coppia Mida-Madame Masque in una chiave di
rivisitazione che in qualche modo anticipa quello che in scala più ampia avrebbe fatto
con i Vendicatori l’amico Millar. Se rispetto a me avete letto prima Marvel Boy
rispetto a quelle storie del golden avenger, vi consiglio assolutamente di riscoprire
quel periodo molto spy story di Tonino Stark con l'epica storia “Anche gli eroi
muoiono” (Iron Man #17/18/19), una delle mie preferite della Marvel classica.
Il mio momento preferito del fumetto. Adorabile. |
Marvel Boy rappresenterà la chance per Exterminatrix di
liberarsi dalla scomoda relazione col padre. Nascerà così uno strano (e
simpaticissimo da leggere) rapporto con il nostro Noh-Varr, “spaceboy” o “il
ragazzo che cadde sulla terra” (citando “L’Uomo che Cadde sulla Terra”, il libro
Walter Tevis che tutti conosciamo soprattutto per l’interpretazione
cinematografica di David Bowie).
Si citava poco fa Ultimates. Mi viene da dire che
consiglierei questa storia soprattutto a chi piace quel genere di fumetto, dato
che in questa mini si sente tantissimo che siamo in quel periodo in Marvel e
che con la storia Mark “Kick Ass” Millar condivide alcune idee (lì
approfondite) come l’utilizzo dei media nella casa delle idee, il terrorismo
superumano e la militarizzazione per affrontare minacce superumane.
Sia chiaro, non ritengo che Marvel Boy sia una storia
imperdibile, nemmeno nel contesto singolo dei Super. Trovo molto interessante
in però il modo in cui uno spregiudicato Morrison mostra la società alle porte
del ventunesimo secolo messa sotto scacco da un continuo bombardamento
televisivo e dominata da grosse multinazionali. Una società avida, sessualmente
deviata e bramosa di potere, proprio come il Dottor Midas.
2004: Grant Morrison lascia la Marvel dopo essere stato
inculato per divergenze creative dopo l’esperienza con New X-Men. Torna in DC e
finalmente avrà carta bianca per tutto ciò che riguarda le tutine.
In foto, Grant Morrison che fa un po quello che gli pare con le tutine. Anche senza. |
2009: Disney acquisisce e ingloba la Marvel.
2012: Disney acquisisce Lucasarts.
2019: Disney acquisisce Fox, ottenendo così 3/4 delle proprietà intellettuali della cultura
pop americana.
Non vi dirò come va nel fumetto, ma Marvel Boy nel mondo
reale è stato sconfitto ed inglobato.
Volevo chiuderla tragica e sono in fissa con le timeline in
chiusura stile Metal Gear.
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fatemi sapere se vi ha fatto piacere riscoprire questa lettura insieme a me.
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